La genesi della conoscenza della blockchain che mi ha portato fino al progetto Kytera

Vivere in un contesto di provincia spesso limita le possibilità di interagire con realtà avanzate, specialmente quelle tecnologiche. Tuttavia, a volte accadono incontri inaspettati che lasciano un segno profondo, cambiando la prospettiva sulle possibilità future.

Nel 2012 avevo già alle spalle una decina di anni di esperienza nel mondo del web. Da progettista multimediale, mi ero appassionato a internet sin dagli albori, dapprima dedicandomi alla progettazione grafica e successivamente alla programmazione delle prime applicazioni dinamiche per aziende e associazioni. Dopo tanti anni di lavoro pensavo di conoscere a fondo il web e le sue potenzialità.

Eppure, nella primavera di quell'anno, accadde un evento che mi dimostrò quanto ancora ci fosse da scoprire. Fu durante un incontro fortuito con un ragazzo olandese, un viaggiatore, di cui purtroppo non ricordo né il nome né i lineamenti. Tuttavia, la sua figura rimane vivida nella mia mente: alto, magro, un volto bonario con un’espressione quasi distratta ma incredibilmente curiosa.

Un mio caro amico stava conversando con lui in inglese quando mi chiamò per presentarmi. “Ecco un informatico,” disse, invitandomi a unirmi alla discussione. La conversazione ruotava attorno a un concetto allora quasi alieno: il Bitcoin, una moneta elettronica. Ricordo ancora la mia difficoltà nel comprendere ciò che il ragazzo cercava di spiegare, tra il suo inglese fluente e i termini del tutto nuovi: soldi elettronici, portafogli virtuali, e una misteriosa rete di computer che gestiva un registro immutabile chiamato blockchain.

Parlava con un entusiasmo contagioso, descrivendo come investire in Bitcoin fosse una straordinaria opportunità. Lui stesso sosteneva di aver raddoppiato il valore del suo investimento in pochi mesi, e prevedeva che presto un Bitcoin avrebbe superato i 100 dollari. All'epoca, con 50-80 euro si poteva acquistare un Bitcoin intero. Tra lo scetticismo di trovarsi davanti a una potenziale truffa piramidale e il fascino delle sue visioni futuristiche, declinammo gentilmente la sua offerta. Rimase comunque una conversazione indimenticabile, ed oggi mi piace immaginare che quel ragazzo stia viaggiando ancora, sostenuto da una rendita considerevole derivata dai suoi lungimiranti investimenti.

Pochi mesi dopo, nell'autunno dello stesso anno, anche in Italia iniziarono a circolare le prime notizie su Bitcoin e blockchain. Catturato dalla curiosità, mi immersi in ricerche e scoprii con grande stupore che il valore di un Bitcoin aveva già raggiunto circa 550 dollari. Era chiaro che si trattava di una tecnologia destinata a rivoluzionare diversi ambiti.

Negli anni seguenti provai ad approfondire il funzionamento della blockchain, ma mi scontrai con diverse difficoltà. All'epoca, lavorare con questa tecnologia richiedeva competenze tecniche molto elevate, oltre a costi operativi significativi per le infrastrutture necessarie. Inoltre, non riuscivo a intravedere un’applicazione pratica nel mio lavoro di sviluppatore per aziende, motivo per cui rimase un argomento affascinante ma lontano dalla mia realtà lavorativa.

Col passare del tempo, tuttavia, il panorama tecnologico è cambiato radicalmente. L'ecosistema delle blockchain si è evoluto, diventando più accessibile e adattabile. Le esigenze di mercato si sono trasformate, e molte aziende guardano oggi alle soluzioni decentralizzate come la risposta alle sfide moderne.
Ma questa... è un'altra storia.